ipv6-v2Vi sarà capitato qualche volta di leggere questo acronimo “IPv6” che per quanto non se ne parli tanto a breve diventerà importantissimo. Sviluppato per un piccolo errore di calcolo fatto negli anni precendenti, durante la nascita di Internet.

Inizialmente Internet venne sviluppato in un progetto che aveva lo scopo di connettere fra loro quattro università americane, ma negli anni successivi ci si rese conto che le classi di IPv4 disponibili non sarebbero state sufficienti.
Un indirizzo IPv4 ha una struttura a 32 bit, che per comodità sono rappresentati in 4 blocchi decimali separati da punti, blocchi che possono quindi assumere valori compresi tra 0 e 255 (inclusi).

[blockquote] Un esempio IPv4 e’, 80.180.102.75 .[/blockquote]

In totale, quindi abbiamo 232 indirizzi possibili, vale a dire 4,294,967,296.

Sufficienti? No, affatto!

Il primo periodo che Internet ha preso il via, venivano assegnate intere classi di IP ad enti, persone, aziende lasciandole inutilizzate, e oggi si corre il rischio concreto che questi IP finiscano.

Un indirizzo IPv6 invece ha una struttura a 128 bit, rappresentati come 8 blocchi di 4 cifre esadecimali l’uno, separati da duepunti ::

[blockquote] Un esempio IPv6 e’ 2001:1418:134:cafe:1f4:5634:1aaa:6b41 .[/blockquote]

La presenza di un duepunti affiancati “::” indica che tutto lo spazio rimanente andrebbe riempito da zeri, quindi se per esempio abbiamo :

[blockquote] 2001:1418:134::1 —–> Il Risultato sarà 2001:1418:134:0:0:0:0:1 .[/blockquote]

In totale la quantita’ di indirizzi v6 disponibili e’ di 2128, ovvero : 3,4028236692093846346337460743177 indirizzi (praticamente sono all’incirca 340 miliardi di miliardi di miliardi di miliardi di indirizzi IP).
Quando tutto questo presto prenderà parte integrante di Internet, ciò sta a significare che l’IPv6 dovrà essere NATIVO come adesso lo è l’IPv4, finalmente anche nella nostra piccola rete casalinga potremo dare un indirizzo reale e univoco ad ogni computer!
Nella prima metà del 2011 l’ICANN ha assegnato l’ultima classe di IPv4 disponibile, successivamente i colossi di Internet come Google – Facebook – Bing – Microsoft
hanno dato il via ad uno dei primi test mondiali sul nuovo protocollo.

Ovviamente quando venne sviluppato il progetto nessuno aveva previsto che in poco tempo Internet potesse prendere piede ed avere uno slancio mondiale, diventando uno strumento essenziale per migliorare la qualità della vita, dai servizi online alle comunicazioni, le ricerche personali, l’archivio dei contenuti e tanto altro.

Questo articolo è presente nel sito area-pc.it dal 12 Marzo 2004 giorno della nascita del portale! Dopo 10 anni di test la stragrande maggioranza di dispositivi multimediali connessi ad una rete internet supporta l’IPv6 nativamente anche se non è stato ancora dichiarato come protocollo “Standard” per il trasporto dei dati TCP/IP.